Pagina:Platone - Fedro, Dalbono, 1869.djvu/113

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scrittura, ed è propriamente il medesimo della pittura; mentre anche le opere che dà fuori quest’arte si mostrano come cose vive, ma se tu fai loro qualche domanda, esse per fermo, si taceranno. Lo stesso avviene delle orazioni: ti parrà ch’esse dicano qualche cosa piena di senno, ma se tu fai qualche domanda per tuo ammaestramento sulle cose dette, sempre ti diranno lo stesso; ed una volta che il discorso è scritto va in giro attorno da per tutto, così in mano a coloro che l’intendono, come a coloro ai quali non si confà, e non sa esso a chi debba rivolgersi e a chi non debba, e dispregiato e oltraggiato a torto ha sempre bisogno dell’aiuto del padre, perchè non basta a difendersi nè aiutarsi di per sè.

Fed. E ancor questo è giustissimo che tu dici.

Socr. Che altro? osserviamo un’altra specie di discorso, ch’è fratello germano a quello, in che modo nasca, e quanto sia per natura sua migliore e più potente di quello.

Fed. Che discorso è questo, e come dici che abbia origine?

Socr. Quel discorso che si scrive nell’anima della persona che apprende per mezzo della scienza, il quale basta a difender sè stesso, e sa con chi debba parlare e con chi tacere.

Fed. Tu vuoi parlare del discorso vivente ed ani-