Pagina:Platone - Fedro, Dalbono, 1869.djvu/63

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certo che la causa e la natura dell’affetto di colui che ama sono queste che ho dette.

«Or dunque se uno di quelli che hanno seguito il coro di Giove venga preso d’amore, potrà sostenere con più vigore l’affanno che gli darà colui il quale piglia dalle ali il suo nome; ma quanti sono seguaci di Marte e sono andati in giro con esso, quando sono vinti dall’amore e si credono in qualche cosa offesi dall’amante, divengono sanguinari e pronti ad uccidere sè stessi e gli amanti loro. E così chiunque è stato seguace di un coro vive ciascuno secondo quel nume, ed onorandolo ed imitandolo quanto più gli è possibile, finch’egli è ancora incorrotto e vive la sua prima vita quaggiù; e si comporta a quel modo verso i suoi amati e verso gli altri, sicché ciascuno sceglie per sè un amore che sia secondo i suoi costumi e come fosse per lui propriamente un suo nume, gli dà forma come una immagine, e l’adorna per poterla onorare e celebrare i suoi misteri. E così quelli che hanno seguito Giove van cercando una persona che abbia animo di Giove per poterla amare essi; si fanno quindi a considerare se essa sia atta alla filosofìa o per natura portata al comando, e quando l’hanno trovata e l’amano, essi fanno di tutto perchè si mantenga tale. Ma se non si sono giammai per l’innanzi usati a queste pratiche, allora vengo-