Pagina:Platone - Fedro, Dalbono, 1869.djvu/79

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Fed. Qual modo?

Socr. Che diresti, s'io ti persuadessi a respingere i nemici comperando un cavallo, e noi non conoscessimo nessun de'due che cosa è cavallo? ed io sapessi solamente di te che Fedro crede esser il cavallo quello degli animali domestici il quale ha le orecchie più lunghe?

Fed. Sarebbe pure, o Socrate, una cosa da ridere.

Socr. Non basta; ma se io ti persuadessi sul serio, componendo un discorso di encomio all'asino, chiamandolo cavallo, e dicendo ch'esso è cosa utile sopra ogni altra per gli usi domestici e per la guerra, perchè buonissimo a combatterci sopra e valido a portar masserizie, e buono ad altre molte cose?

Fed. Questo veramente sarebbe ridicolo in modo superlativo.

Socr. Or bene non è meglio che l'amico faccia piuttosto ridere, anzi che ci sia dannoso e nemico?

Fed. Così pare.

Socr. Quando adunque un retore ignaro del bene e del male si metta a persuadere una città egualmente ignorante, non già facendo la lode di un asino pigliato per cavallo, ma intorno al male invece del bene, e avendo studiato le opinioni della moltitudine, persuada a fare anzi il male che il bene, qual