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Pagina:Platone - Il Timeo e l'Eutifrone, Acri, 1889.djvu/187

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per essere il santo parte del giusto? S’ha a dir così, o altrimenti, par a te?

Eutifrone. No, così; che mi pare tu dica bene.

XIV.

Socrate. Or abbada a quest’altra cosa. Se il santo è parte del giusto, non ti par ch’e’ bisognerebbe vedere quale parte egli sia? Per esempio, se tu domandassi me delle cose dette innanzi, quale parte del numero è il pari, e qual numero è propriamente; ti risponderei ch’e’ non è scaleno, ma equilatero: o non par a te?

Eutifrone. A me sì.

Socrate. E procura anche tu, via, d’insegnarmi quale parte del giusto sia il santo, acciocchè possa dire a Melito che non mi faccia torto, non mi abbai più come a empio, perchè ho imparato da te bene assai quel ch’è pio e santo, e quello che no.

Eutifrone. Per ora, Socrate, mi par che il pio e il santo sia la parte del giusto che riguarda il culto degl’Iddii; e quella che guarda il culto degli uomini, sia l’altra parte.

XV.

Socrate. E dici bene, mi pare; ma io ho bisogno ancora di una piccola cosa. Io non intendo quel che tu intenda per culto. Certo non dirai ch'egli è simile al