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AI LETTORI


In questa Biblioteca Universale furono già pubblicate tre successive raccolte di racconti di Edgardo Poe (N. 45. 143 e 283) che il pubblico accolse con crescente favore.

Le ragioni sono evidenti: ogni pagina di Edgardo Poe esercita sopra i lettori un fascino irresistibile. I racconti maravigliosi, terribili, grotteschi, sinistri, le visioni strane, melanconiche, opprimenti, gli incubi formidabili e morbosi, dànno allo spirito come un’acre voluttà del bizzarro, del terribile e dell’assurdo.

A ciò concorre uno stile nervoso, lucido e preciso, una composizione estremamente abile e premeditata a suscitare nel lettore il maximum d’ogni emozione, ad acuire il senso della curiosità superiore e febbricitante, organizzato come un meccanismo d’acciajo rigoroso, freddo, implacabile ed azzurro, sempre capace di produrre l’estrema vertigine della mente.

Ma questi documenti dell’opera letteraria di Edgardo Poe non bastano a presentarci tutta la complicata estetica, nè a definire il carattere psicologico della sua produzione. Il Poe è ancora un poeta, un grande poeta. Come tale non è quasi conosciuto in Italia.

Non basta. Al disopra di tutte le sue opere s’eleva ancora un poema cosmogonico in prosa che ci offre un Poe del tutto nuovo, inaspettato e profondamente originale: «Eureka

L’opera che compare ora per la prima volta tradotta in veste italiana suscitò vive ed importanti discussioni allorchè l’autore ne diede la lettura in una lunga lezione di ben due ore e mezzo consecu-