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EUREKA 85 mancato di determinare un motivo razionale del fenomeno:

 ma le considerazioni, per mezzo delle quali in questo

Saggio noi abbiamo proceduto a passo a passo, ci permettono di capire chiaramente e immediatamente che lo Spazio e la Durala non sono che una sola cosa. Perchè l'Universo potessé durare per tutta un’èra veramente proporzionata alla grandezza delle parti materiali che lo compongono ed all'alta maestà dei suoi destini spirituali, sarebbe necessario che la diffusione atomica originale avesse luogo entro un’estensione così inconcepibile, da essere tale unicamente senza essere infinita. Sarebbe necessario, in una parola, che le stelle si riunissero da una nebulosità invisibile in una nebulosità visibile — che passassero dalla nebulosità alla consolidazione — e cosi invecchiassero dando la vita e la morte à variazioni di sviluppo vitale indicibilmente numerose e complesse: — sarebbe necessario che le stelle facessero tutto ciò — che avessero tempo di compiere interamente tutti questi progetti Divini — durante il periodo in cui tutte le cose vanno effettuando il loro ritorno all'Unità con una velocità che si accumula in proporzione inversa dei quadrati delle distanze in cui è posta l’inevitabile Fine. Per mezzo di tutto ciò noi non abbiamo difficoltà alcuna a capire l’assoluta esattezza deW'adatlamenlo Divino. La densità delle stelle aumenta, senza dubbio, mari mano che la loro condensazione diminuisce; la condensazione e l’eterogeneità camminano di pari passo, e per mezzo di quest ultima, che è la guida della prima, noi valutiamo lo sviluppo vitale e spirituale. Cosi nella densità dei globi noi abbiamo la misura per mezzo della quale i loro disegni sono compiuti. Man mano che la densità aumenta — man mano che le intenzioni Divine vengono adempiute — man mano che minor numero e sempre minor numero di cose rimangono da essere adempiute— cosi, nella stessa proporzione, noi dovremmo aspettarci di trovare un acceleramento della Fine: — e cosi lo spirito filosofico capirà facilmente che i progetti Divini nel costituire le stelle avanzano matematicamente verso il loro compimento; e di più darà prontamente a questo avanzamento una espressione matematica e concluderà che questo avanzamento è inversamente proporzionale ai quadrati delle distanze di tutte le cose create dal punto di partenza e dal principio della loro creazione. Non solo quest'adattamento Divino è matematicamente esatto, ma vi è qualche cosa in esso che gli dà un'impronta Divina, per distinguerlo da quell’adattamento che e semplicemente il prodotto della costruzione umana. Io alludo alla completa reciprocità di adattamento. Per esempio: nelle costruzioni umane una causa particolare ha Uri particolare effetto; una intenzione particolare apporta un particolare scopo; ma questo è tutto ciò che vediamo, noi non vediamo