Pagina:Poe - Eureka, 1902.djvu/90

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9Ò eureka. Cile riconciliare le loro forme colla rotazione di tutto il sistema (egli intende dire gruppo) attorno ad un solo asse senza il quale una collisione interna parrebbe inevitabile. » Alcune osservazioni fatte ultimamente dal dottor Nichol sulle nebulose, prendendo un punto di vista dello stato cosmico tutt’affatto differente da tutti quelli adottati in questo Discorso— sono applicabili in un modo veramente peculiare al punto ora in questione. Egli dice: — «Quando i nostri più grandi telescopi sono diretti sulle nebulose, noi traviamo che quelle che credevamo irregolari non lo sono; esse si approssimano press’a poco ad un globo. Qui vé'n’è una che sembrava ovale, ma il telescopio di Lord Rosse l'ha dichiarata un cerchio... Ora accade una circostanza molto notevole che si riferisce a queste masse circolari di nebulose. Noi troviamo che esse non sono perfettamente circolari, ma che anzi al contrario tutto intorno ad esse, da ogni parte, vi sono volumi di stelle che apparentemente si estendono lontano come se fossero per precipitarsi in conseguenza di un'azione di una grande potenza verso una grande massa centrale » (1). —». Se io dovessi descrivere, con parole mie, quale deve essere necessariamente la condizione attuale di ogni nebulosa, nell’ipotesi che tutta la materia ritorni, come io ho suggerito, verso la sua unità originale, io ripeterei semplicemente parola per parola il linguaggio impiegato qui dal dottor Nichol, senza il più leggiero sospetto di quella stupenda verità che è la chiave di questo fenomeno nebulare. E qui mi sia permesso di fortificare sempre più la mia posizione col suffragio di uno scienziato più grande di Màdler — di uno scienziato per il quale tutti i dati di Màdler erano da lungo tempo delle cose famigliari accuratamente e perfettamente esaminate. Relativamente ai calcoli elaborati di Argelander — le cui esatte ricerche formano le basi di Màdler — Humboldt, le cui facoltà gencralizzatrici non sono forse mai state eguagliate, fa la osservazione seguente: « Quando noi consideriamo il movimento reale, proprio e non prospettivo delle stelle, noi troviamo molti gruppi Ira esse che si muovono in direzione opposta-, e i dati che abbiamo ora in mano non ci obbligano però a concepire che i sistemi che compongono la Via Lattea, o i gruppi che compongono l'Universo, girino attorno ad un particolare (r) S’intende che io non nego in modo particolare che la parte che si riferisce al movimento di rivoluzione dell’ipotesi di Màdler. Naturalmente se ora non esiste nel nostro gruppo nessun grande a- tro centrale, ne esisterà uno più tardi. Qualora esista sarà semplicemente il nucleo della consolidazione.