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Pagina:Poe - Eureka, 1902.djvu/89

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EUREKA 89 Colo del quale dobbiamo occuparci, almeno in imaginazione, quando supponiamo che il nostro sistema giri intorno ad un punto che è nel centro della Galassia. La più vigorosa delle imaginazioni umane si provi soltanto a fare un unico passo per comprendere una curva cosi ineffabile! Non sarebbe gran che paradossale il dire che anche l'improvviso bagliore di un lampo che girasse eternamente attorno alla circonferenza di questo straordinario circolo percorrerebbe pur sempre una linea retta. Noi non possiamo ammettere che il sentiero dell’orbita del Sole, da un punto di vista umano, abbia deviato, anche menomamente, dalla linea retta, sia pure in un milione di anni; non pertanto noi siamo pregati di credere che apparve una curva durante il breve periodo della nostra storia astronomica —per un solo momento — durante l'assoluta nullità di due o tremila anni. Si può dire che Màdler lia realmente verificato una curva nella direzione del cammino, ora ben stabilito, del nostro sistema attraverso allo spazio. Ammettendo, se è necessario, che questo fatto sia realmente cosi, io sostengo che non si è dimostrato nulla con ciò, eccetto la realtà di questo fatto — il fatto della curva. Per la sua determinazione completa saranno necessari dei secoli; e quando sarà determinatasi troverà che indica diversi rapporti binari o molteplici fra il nostro Sole e qualcuna o piu delle stelle vicine. Però io non arrischio nulla predicendo che, dopo il lasso di molti secoli, ogni sforzo per determinare il cammino del nostro Sole attraverso lo Spazio sarà abbandonato come infruttuoso. Ciò si capisce facilmente se noi consideriamo le infinite perturbazioni che si devono esperimentare dai suoi rapporti cogli altri corpi perpetuamente varianti, nel comune avvicinamento di tutti al nucleo della Galassia. Ma esaminando dellé altre nebulose all' infuori della Via Lattea — e osservando in generale i gruppi che sono apparsi per il cielo — troviamo noi o non troviamo una conferma dell’ipotesi di Màdler? Noi non la troviamo. Le forme dei gruppi sono eccessivamente diverse quando si guardano casualmente; ma esaminandole più da vicino per mezzo di potenti telescopi, noi riconosciamo che la forma sferica è quella a cui si approssimano di più — la loro costituzione essendo in generale in disaccordo coll'idea di una,rivoluzione attorno ad un centro comune. « E difficile ». dice Sir John Hersehel, « formarsi una concezione dello stato dinamico di tali sistemi. Da un lato senza un movimento rotatorio ed una forza centrifuga è quasi impossibile di non considerarli come in uno stato di progressivo avvicinamenlo. Dall’altro ammettendo un tale movimento ed una tale forza non troviamo meno diffì-