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EUREKA 93 Ora simmetria e consistenza sono due termini convertibili : — come Po' ..a e Verità sono una cosa sola. Una cosa è consistente in ragione della sua verita — è vera in ragione della sua consistenza. Una perfét a consistenza, ripeto, non può essere che un assoluta Verita. Noi possiamo ammettere dunque che l’Uomo non può sbagliare nò a lungo ne molto, se si lascia guidare dal suo istinto poetico che io sostengo essere l'istinto del vero e conseguentemente del simmetrico. Tuttavia egli deve porre attenzione, per paura di perdere di vista, seguendo troppo storditamente la simmetria superficiale delle forme e dei movimenti, la simmetria veramente essenziale dei principi che li determina e li dirige. Che i corpi stellari debbano finalmente fondersi tutti in uno, che infine tutti debbano riunirsi nella sostanza di tino stupendo gioito centrale già esistente, è un’ idea che da qualche tempo sembra abbia preso possesso, vagamente ed indeterminatamente, dell’ imaginazione umana. E un’ idea, in fatto, che appartiene alla classe delle idee eccessivamente evidenti. Scaturisce d’improvviso da una osservazione superficiale del movimento ciclico e in apparenza rotatorio 0 vorticoso di quella porzione individuale dèli Universo che cade più immediatamente, più strettamente sotto la nostra osservazione. Non vi è forse un solo essere umano, di una educazione comune e di una media capacità di riflessione, al quale, in un certo periodo, non sia venuto in mente l’idea in questione spontaneamente o intuitivamente e portante tutti i caratteri di una concezione profondissima. Tuttavia, questa concezione cosi comunemente accolla noli è mai nata, che io mi sappia, da considerazioni astratte, essendo, al contrario, sempre stata suggerita, come ho detto, dal movimento vorticoso attorno a dei centri, e fra questi movimenti stessi, nella stessa direzione, fu naturalmente cercata una ragione di essa — una causa della riunione di tutti i globi iti uno solo che s'imaginava già esistente. Così accade che annunciando la diminuzione graduale e perfettamente regolare osservata nell’orbita della cometa di Encke ad ogni successiva rivoluzione attorno al nostro Sole, gli astronomi furono quasi unanimi nell’opinione che la causa, di cui ora parliamo, fosse trovata — che si fosse scoperto un principio sufficiente per spiegare fisicamente quell'agglomeraz'one finale ed universale che, io ripeto, l’istinto analogico, simmetrico o poetico dell’ uomo aveva predeterminato drintendere come qualche cosa. di più che una semplice ipotesi. Fu dichiarato che quésta causa, questa ragione sufficiente per la riunione esiste in un agente intermediario straordinariamente raro, ma pur sempre materiale che percórre lo spazio: il quale agente, ritardando un poco il progresso della cometa, indebolisce perpetuamente la sua fòrza tan¬