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EUREKA 94 genziale, dando così una predominanza alla forza centripeta che, naturalmente, tira la cometa sempre più vicina ad ogni rivoluzione e dovrà farla precipitare definitivamente sul Sole. Tutto ciò era strettamente logico — ammettendo l’agente intermediario o etere; ma se quest'etere fu ammesso così illogicamente fu colla certezza che nessun altro modo tranne quello detto sarebbe stato possibile a scoprire per spiegare l’osservata diminuzione nell’orbita della cometa: — come se dal fatto che noi non possiamo scoprire nessun altro modo di spiegazione potessimo dedurre che realmente non ne esiste alcun altro. E chiaro che un'infinità di cause possono servire, combinandosi, a diminuire l’orbita senza neanche una possibilità da parte nostra di conoscerne una sola. Frattanto non si è potuto mai interamente dimostrare, forse, perchè i ritardi occasionati dagli orli estremi deU’atmosfera del Sole, attraverso ai quali passa la cometa al perielio, non siano sufficienti per spiegare il fenomeno. Che la cometa di Eliche venga assorbita dal Sole è probabile; che tutte le comete del sistema vengano assorbite vi è più che una semplice probabilità ; ma in tal caso il principio di assorbimento si dovrà attribuire all’eccentricità dell’orbita delle comete — al loro estremo avvicinamento al Sole nel loro perielio ; ed è un principio che non indebolisce in nessuna maniera le pesanti sfere che si devono considerare come il vero materiale che costituisce l’universo. Riguardo alle comete in generale, lasciatemi dire, di volo, che noi non siamo in un grande errore considerandole come i lampi del Cielo cosmico. L’idea di un etere ritardante, e di un’agglomerazione di tutte le cose per mezzo suo, sembrò che in una sola volta fosse riconfermata da una diminuzione positiva osservata nell’orbita della luna. Riferendoci agli eclissi registrati 2500 anni fa, si trovò che la velocità della rivoluzione del satellite allora era considerabilmente minore che non sia adesso ; che, nell’ ipotesi che il suo movimento nella sua orbita sia uniformemente d’accordo colla legge di Kepler, e ciò fu accuratamente determinato allora 2500 anni fa, adesso sarebbe in avanzo di 9000 miglia circa dalla posizione che doveva occupare. L'aumento di velocità provava, naturalmente, una diminuzione di orbita, e gli astronomi erano fortemente propensi ad ammettere un etere, come la sola maniera di spiegare il fenomeno, quando Lagrange venne alla riscossa. Egli dimostrò che per la configurazione degli sferoidi gli assi più corti delle loro ellissi sono soggetti a variazioni in lunghezza ; mentre gli assi più lunghi sono permanenti ; e che questa variazione è continua e vibratoria, cosicché ogni orbita è in uno stato di transazione o dal cerchio al- l’ellisse, o daU’ellisse al cerchio. Nel caso della luna, dove