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8 | poemetti allegorico-didascalici |
di pregione e di morte.
Ed io, ponendo cura,
tornai ala natura,
165ch’audivi dir che tene
ogn’om ch’al mondo vene,
che nasce primamente
al padre e al parente,
e poi a suo comuno.
170Ond’io non so nessuno
ch’io volesse vedere
la mia cittade avere
del tutto ala sua guisa,
né che fosse divisa,
175ma tutti per comune
tirassero una fune
di pace e di ben fare;
ché giá non può scampare
terra rotta di parte.
180Certo lo cor mi parte
di cotanto dolore,
pensando ’l grande onore
e la ricca potenza
che suole aver Fiorenza
185quasi nel mondo tutto.
Ond’io in tal corrotto
pensando, a capo chino,
perdei lo gran cammino,
e tenni ala traversa
190d’una selva diversa.
III
Ma tornando ala mente,
mi volsi e posi mente
intorno ala montagna,
e vidi turba magna