Pagina:Poemetti allegorico-didattici del secolo XIII, 1941 – BEIC 1894103.djvu/37

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il tesoretto 31

e l’altro vèr sinestra.
Lo terzo corre in zae,
e ’l quarto va di lae,
     955sí che Ufrade passa
vêr Babillona cassa
in mezzo Ipotania,
e mena tuttavia
le pietre preziose
     960e gemme dignitose
di troppo gran valore
per forza e per colore.
Gion va in Etiopia,
e per la grande copia
     965d’aqua che ’n esso abonda,
bagna dela sua onda
tutta terra d’Egitto,
e l’amolla a diritto
una fiata l’anno.
     970E ristora lo danno
che l’Egitto sostene,
che mai piova non vene.
Cosí serva suo filo
ed è chiamato Nilo.
     975D’un suo ramo si dice
ched ha nome Calice.
Tigre tien altra via,
che corre vêr Soria
sí smisuratamente,
     980che non è om vivente
che dica che vedesse
cosa che sí corresse.
Fison va piú lontano,
ed è da noi sí strano,
     985che, quando ne ragiono,
io non truovo nessuno
che l’abia navicato,