Pagina:Poemetti allegorico-didattici del secolo XIII, 1941 – BEIC 1894103.djvu/63

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il tesoretto 57

per sembianti parea
di ciò ch’udito avea.
E ’n questa benenanza
se n’andò a Leanza,
     1865e lei si fece conto,
e poi disse suo conto,
sí come parve a lui.
E certo, io che vi fui
lodo ben sua manera
     1870e ’l costume e la cera.
E vidi Lealtate,
che pur di veritate
tenea suo parlamento.
Con bello acoglimento
     1875li disse: «Ora m’intendi
e ciò ch’io dico aprendi.
Amico, primamente
consiglio che non mente;
e ’n qual che parte sia,
     1880tu non usar bugia;
ch’on dice che menzogna
ritorna in gran vergogna,
però c’ha breve corso.
E quando vi se’ scorso,
     1885se tu ale fiate
dicessi veritate,
non ti sará creduta.
Ma se tu hai saputa
la veritá d’un fatto,
     1890e poi per dirla ratto
grave briga nascesse,
certo, se la tacesse,
se ne fossi ripreso,
sarai da me difeso.
     1895E se tu hai parente,
o caro benvogliente