Pagina:Poemetti allegorico-didattici del secolo XIII, 1941 – BEIC 1894103.djvu/70

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64 poemetti allegorico-didascalici

né non sie piú corrente
     2110che porti ’l convenente.
Al postutto non voglio
ch’alcun per suo orgoglio
dica né faccia tanto,
che ’l gioco torni ’n pianto,
     2115né che giá per parola
si tagli mano o gola.
E i’ ho giá veduto
omo ch’è pur seduto,
non facendo mostranza,
     2120far ben dura vengianza.
S’ofeso t’è di fatto,
dicoti a ogne patto
che tu non sie musorno,
ma di notte e di giorno
     2125pensa dela vendetta,
e non aver tal fretta
che tu ne pegior’onta;
ché ’l maestro ne conta
che fretta porta inganno
     2130e ’ndugio è par di danno.
E tu cosí digrada:
ma pur, come che vada
la cosa, lenta o ratta
sia la vendetta fatta.
     2135E se ’l tuo buono amico
ha guerra di nemico,
tu ne fa quanto lui
e guardati di plui;
non menar tal burbanza,
     2140ched elli a tua baldanza
cominciasse tal cosa
che mai non abia posa.
E ancor non ti caglia
d’oste né di battaglia;