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Pagina:Poemetti allegorico-didattici del secolo XIII, 1941 – BEIC 1894103.djvu/82

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76 poemetti allegorico-didascalici

ch’io son dal mal perduto.
E poi ch’io vegio e sento
ch’io vado a perdimento,
     2535serìa ben for di senso
s’io non provegio, e penso
come per lo ben campi,
che lo mal non m’avampi.

XXI

Così tuto pensoso
     2540un giorno di nascoso
entrai in Mompuslieri,
e con questi pensieri
me n’andai ali frati,
e tutti i miei peccati
     2545contai di motto in motto.
Ahi lasso! che corrotto
feci, quand’ebi inteso
com’io era compreso
di smisurati mali
     2550oltre che criminali!
Ch’io pensava tal cosa
che non fosse gravosa,
ched è peccato forte
piú quasi che di morte.
     2555Ond’io tutto a scoverto
al frate mi converto,
che m’ha penitenziato.
E poich’i’ son mutato,
ragion è che tu muti;
     2560ché sai che sem tenuti
un poco mondanetti.
Però vo’ che t’afretti
di gire a’ frati santi.