Pagina:Poemetti allegorico-didattici del secolo XIII, 1941 – BEIC 1894103.djvu/89

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il tesoretto 83

     2780e non vi guarda guado;
e ben presta a unzino,
e mette mal fiorino.
E se perdesse un poco,
ben udiresti loco
     2785biastemiar Dio e Santi,
e que’ che son davanti.
Un’altr’è, che non cura
di Dio, né di natura:
si doventa usoriere,
     2790e in molte maniere
ravolge suoi danari,
che li son molto cari.
Non guarda dí, né festa,
né per pasqua non resta,
     2795e non par che li ’ncresca,
pur che moneta cresca.
Altro per semonia
si getta in mala via,
e Dio e Santi ofende,
     2800e vende le profende
e santi sagramenti,
e mette ’nfra le genti
asempro di mal fare.
Ma questo lascio stare,
     2805che tocca a ta’ persone,
che non è mia ragione
di dirne lungiamente;
ma dico apertamente
che l’om ch’è troppo scarso
     2810credo c’ha ’l cor tutt’arso,
che ’n povere persone
e ’n om che si’ in pregione
non ha nulla pietade;
tutto in inferno cade.
     2815Per iscarsezza sola