Pagina:Poemetti allegorico-didattici del secolo XIII, 1941 – BEIC 1894103.djvu/90

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84 poemetti allegorico-didascalici

vien peccato di gola,
ch’om chiama ghiottornia.
Ché quando l’om si svia,
sí che monti in richezza,
     2820la gola sí s’avezza
ale dolce vivande,
e a far cocine grande,
e mangiare anzi l’ora,
e molto ben divora.
     2825Chi mangia piú sovente
che non fa l’altra gente,
e’ talor mangia tanto,
che pur da qualche canto
li duole corpo e fianco,
     2830e stanne lasso e stanco,
e inebria di vino,
sí ch’ogne suo vicino
se ne ride d’intorno,
e mettelo in iscorno.
     2835Ben è tenuto lacco
chi fa del corpo sacco,
e mette tanto in epa,
che talora ne crepa.
Certo per ghiottornia
     2840s’aparecchia la via
di commetter lussura.
Chi mangia a dismisura,
la lussura s’acende,
sí ch’altro non intende
     2845se non a quel peccato,
e cerca d’ogne lato
come possa compiere
quel suo laido volere.
E vecchio che s’impaccia
     2850di cosí laida taccia
fa ben dopio peccato,