Pagina:Poemetti allegorico-didattici del secolo XIII, 1941 – BEIC 1894103.djvu/95

Da Wikisource.

il favolello 89

ciascuno ed atenere
quello che l’altro vuole
in fatto ed in parole.
     25Questa amistá è certa,
ma dela sua coverta
va alcuno amantato
come rame indorato.
Cosí in molte guise
     30son l’amistá divise,
perché la gente invizia
la verace amicizia.
Ch’amico che magiore
vuol essere a tutt’ore,
     35(parte come leone)35
amor bassa e dispone,
perché in fin’amanza
non cape magioranza.
Dunque riceve inganno
     40non certo sanza danno
l’amico, ciò mi pare,
ch’è di minore affare,
ch’ama veracemente
e serve lungiamente,
     45donde si membra rado
quelli ch’è in alto grado.
Ben sono amici tali,
che saettano istrali,
e danno grande lode
     50quando l’amico l’ode.
Ma null’altro piacere
si può di loro avere.
Cosí fa l’ausignuolo:
serve del verso solo,
     55ma giá d’altro mistero
sai che non val guero.
In amici m’abatto