Pagina:Poemetti allegorico-didattici del secolo XIII, 1941 – BEIC 1894103.djvu/161

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l’intelligenza 155

e truovasi per molta guisa nova:
in alto mare a fondo è ’l su’ dimino;
convien che nave sia che la rimova,
quando di sovr’a lei fa suo cammino;
e nel passar che face sovr’ad ella,
appicciasi a lo fondo allora quella,
sí va lo core a chi m’have in dimino.

     Ed havin una che ha nome Medo, 45
ed è di color nero tuttavia;
secondo che l’autor pone ed i ’l credo,
ne la regione nasce di Media;
chi la disolve, sua vertú procedo:
ugnendo, bona è ad ogne malatia,
dissolta in latte, di maschio fantino;
dissolta in acqua, faria veder meno,
né bona operazion mai non faría.

     Ed èvi Galattía, ch’i’ abb’udito 46
ch’è simigliante a granel di gragnuola;
ed è piú dura che lo profferito,
e no la scalda fuoco e no la cola.
E l’altra ha nome Exacontalito,
ch’è di sessanta color quella sola;
e nasce in Libia quella veramente,
per suo’ varî colori è molto gente,
ed è di qualitá molto picciola.

     In indica testudine si trova 47
quella gemma c’ha nome Chelonite;
e chi l’ha ’n bocca quando è luna nuova,
saprebbe indovinar cose scolpite;
e ne la quintadecima si prova,
e son di notte sue vertú complite;
il su’ colore è vario e porporino,
né per vertú di fuoco non vien meno:
a luna nuova sue vertú son gite.