Pagina:Poemetti italiani, vol. I.djvu/49

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Incision per molti membri loro,
Che chiama anatomia la lingua Greca;
Tanta cura ebbi delle piccole Api.
E parrebbe incredibil, s’io narrassi
Alcuni lor membretti, come stanno,
Che son quasi invisibili ai nostr’occhi;
Ma s’io ti dico l’instrumento, e ’l modo,
Ch’io tenni, non parrà impossibil cosa.
Dunque se vuoi saper questo tal modo,
Prendi un bel specchio lucido, e scavato,
In cui la piccol forma d’un fanciullo,
Ch’uscito sia pur or del matern’alvo,
Ti sembri nella vista un gran colosso,
Simile a quel del Sol, che stava in Rodi,
O come quel, che fabbricar già volle
Dinocrate architetto, per scolpirne
La fortunata imagin d’Alessandro
Nel dorso del superbo monte d’Ato,
Così vedrai moltiplicar la imago
Dal concavo reflesso del metallo,
In guisa tal, che l’ape sembra un drago,
Od altra bestia, che la Libia mena.
Indi potrai veder, come vid’io,
L’organo dentro articolato, e fuori,
La sua forma, le braccia, i piè, le mani,
La schiena, le pennute, o gemmate ale,
Il nifolo, o proboscide, come hanno