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Pagina:Poemetti italiani, vol. X.djvu/136

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    Nel danzar delle stelle armoniose
Ella ti vede, e nell’occulto amore,
153Che informa, e attragge le create cose:
    Te ricerca con occhio indagatore
Di botaniche armato acute lenti
156Nelle fibre or d’un’erba ed or d’un fiore:
    Te dei corpi mirar negli elementi
Sogliono al gorgoglio d’acre vasello
159I Chimici curvati e pazienti:
    Ma più le tracce del divin tuo bello
Discopre la sparuta Anotomia
162Allorchè armata di sottil coltello
    I cadaveri incide, e l’armonia
Delle membra rivela, e il penetrale
165Di nostra vita attentamente spia.
    O uomo, o del divin dito immortale
Ineffabil lavor, forma, e ricetto
168Di spirto e polve moribonda e frale,
    Chi può cantar le tue bellezze? Al petto
Manca la lena, e il verso non ascende,
171Tanto, che arrivi all’alto mio concetto.
    Fronte, che guarda il cielo, e al cielo tende;
Chioma, che sopra gli omeri cadente
174Or bionda, or bruna il capo orna, e difende;
    Occhio, dell’alma interprete eloquente,
Senza cui non avria dardi e faretra
177Amor, nè l’ali, nè la face ardente;