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FEDRA


POEMETTO


DEL MEDESIMO


     Chi dal sonno mi desta? e chi le corde
Percuote in suon che flebile sospira?
Odo allungarsi un gemito discorde
Simile al vento che nel bosco spira;
E chi sei tu che dalle rive sorde
Alla pietà, che pur tra noi s’aggira,
In questa solitudine tacente
Lamentosa ne vieni ombra dolente?

     Perchè sospiri e da me torci i lumi,
E il sen ti scuopri e mostri al collo il laccio?
Fedra sei tu, che rio voler di Numi
Spinse di morte obbrobrìosa in braccio?....
Sì quella io son, nè già cambiai costumi
Se nel regno dell’ombre io peno e taccio;
Di Venere il furor che mi divora
Arder mi sforza oltra la tomba ancora.