Pagina:Poemetti italiani, vol. XII.djvu/221

Da Wikisource.

70Non abbandona i buoni un Dio di pace.
Egli intese il tuo duol; pietoso in seno
Accolse i lagni, ed a’ sinceri voti
Dolcemente sorrise. Or pria che all’onde
Lavi del Gange il biondo crin l’ignito
75Carreggiator della primiera lampa
Novel Pastore avrai, Pastor, che degno
Sarà di Te; non dall’uman favore
Trascelto no, ma per virtù, consiglio,
Religion, prudenza, e zel verace
80Dall’Ente sommo all’amor tuo concesso;
Figlia, serena il ciglio; al fasto usato
Ti ricomponi, ed a gioir t’appresta
Inni di laude al ciel grata sciogliendo....
Già su bei greppi, che a te fan corona
85Lieto albeggia il mattin: già ’l sol la nebbia
Punge co’ rai, figlia, tu sei felice!
     Sì disse, e ratto balenando sparve
L’amico Genio: Iride in ciel mostrosse
E di Grimaldi, onor di mitre, salda
90Colonna e base edificante al tempio,
Prenunziator dell’augurato arrivo
Sul reboato della tromba alzonne
Gloria tre volte il sacro nome all’aure.