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Pagina:Poemi (Byron).djvu/41

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il corsaro 39

Contegnosi, e lo sguardo che atterrisce
Chi in lui s’affisa, e ogn’altro sguardo evìta,
L’altera fronte, ed il solenne aspetto,
Che l’indiscreto giubilo reprime,
E non oltraggia; tutto in lui tu scerni
Allor che impon, ma se tal uom che l’ode
Brama sedur, così söavemente
Il suo volto compon, ch’ogni temenza
In securtà si cangia, e se la dolce
Melodìa di sua voce, al cor gli scende
Un sol suo detto, è d’ogni don maggiore.
Nè ognor così, ch’a tale omai ridotto
L’ha il reo costume de’ prim’anni suoi,
Che de l’amico più lo schiavo apprezza,
E più che indurre a le carezze, ei gode
Debellare il nemico.

XVII.

In bella mostra
I suoi più fidi, a sè d’innanzi ei mira,
E al suo fianco Giovanni. «È presto ognuno?» —
» Tutti o mio Capitan; vedi n’è carca
» Omai la nave, solo te quí aspetta
» L’ultimo schifo.» — » La mia spada porgi,