Pagina:Poesie (Carducci).djvu/163

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juvenilia 137

Cresce la vana gioventú superba
45Che tutti i frutti suoi consuma in erba.

Alto è d’amor consiglio
Ritornare al primier rito civile
Quel che di tanta gloria oggi ci avanza,
Sí che dal turpe esiglio
50Ripigli l’arte il suo cammin, gentile
Confortatrice a l’itala speranza.
Deh, per questa valente abbian possanza
Indurre a’ cor vergogna
Le imagini de’ grandi in cui s’aduna
55Quantunque è del buon seme a’ tempi nostri.
Ben procurasti contro rea fortuna,
Se le dive sembianze or sí ne mostri,
Ch’esciam del sonno, ove nostr’alma agogna
Disdegnando e fremendo. È degno affetto
60Ira, sol ira, in servo italo petto.

Vittorio, e s’or ne pari
Tu qui veracemente e quel tuo sdegno
Che sol del ricordar ne fa sgomenti,
Qual fia l’anima pari
65A tanta vista e ’l ben creato ingegno
Che sé da l’ira tempri e da’ lamenti?
Lunge, lunge di qua, spiriti lenti!
Ch’ove gli affetti erranti
Fioca dan luce, ed a l’ardir sublime
70Che contrasta il destino uom non s’allegra;