Pagina:Poesie (Carducci).djvu/251

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juvenilia 225


Infelice! a la sua gente
Si volgeva altro destino,
E il buon Decio fiorentino
68La grand’anima gittò.
     Ma il pensier del sapïente
Ed il sangue del guerriero
Sovra il capo a lo straniero
72Le viventi ire eternò.

E fu primo Burlamacchi,28
Dato a morte e pur non vinto,
Contro il fato e Carlo Quinto
76Il futuro ad attestar.
     Poi da’ petti inermi e fiacchi
Rifuggí l’altera idea
Fra le tombe, onde solea
80Ferri e ceppi rallegrar.29

Or, desío de’ nostri morti,
De’ viventi amore e gioia,
Bianca croce di Savoia,
84Tu sorridi al nostro ciel.
     Gloria a te, da che a’ tuoi forti
Filiberto aprì la strada
E su i barbari la spada
88Levò Carlo Emmanuel!30