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Pagina:Poesie (Carducci).djvu/348

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XV.

A P.E.

in morte di maria sua moglie


I tiranni cui Nemesi divelle
Tornano in pietre di sí reo livore
Ch’ogni piè gli urti; e chi servo ebbe il core
4Fango divien ch’ogni orma rinnovelle.

Ma le donne gentili oneste e belle
Che un solingo arse in terra unico amore
Solvonsi in aere, e del mattin su l’ore
8Raggiano il puro ciel, virginee stelle.

Ivi è Maria: e, se per l’alta calma
Vien che rotando a lei l’orbe si mostri
11Piccioletto e di sangue atro e di pianto,

Del lungo sguardo che tu amasti tanto
Fende ella il fumo de’ peccati nostri
14Te ricercando, Piero, e la vostr’ Alma.