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giambi ed epodi | 471 |
XXII.
CANTO DELL’ITALIA
che va in campidoglio
Zitte, zitte! Che è questo frastuono
Al lume de la luna?
Oche del Campidoglio, zitte! Io sono
4L’Italia grande e una.
Vengo di notte perché il dottor Lanza
Teme i colpi di sole:
Ei vuol tener la debita osservanza
8In certi passi, e vuole
Che non si sbracci in Roma da signore
Oltre certi cancelli:
Deh, non fate, oche mie, tanto rumore,
12Che non senta Antonelli.