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Pagina:Poesie (Carducci).djvu/543

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intermezzo 517


3.


Quanto a me, cuore mio, batti pur su,
               Ch’io ti do poco retta.
Ebbi una volta un pendolo a cucú
               84Dentro la sua cassetta;

E lo tenevo in camera; ma, quando
               Mi rompeva insolente
I sonni giovanili, io bestemmiando
               88Molto liricamente

Scaraventavo al vigile scortese
               Due classici latini,
Seneca e Fedro, ristampa olandese
               92De gli in usum Delphini.

Strideva come protestando, e poi
               Il pendolo taceva:
Io, ripigliato sonno, ancora voi,
               96Miei colli, rivedeva,

Miei dolci colli, ove tra’ lauri move
               L’arte serena l’orme,
Ove Lionardo vide il sole ed ove
               100Il mio fratello dorme.