Pagina:Poesie (Carducci).djvu/741

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rime nuove 715


— Ed io son la pazzia — la terza fata
Dice — , e son de la morte innamorata:
La bara per il talamo ho scambiata,
40E sol nel cataletto io posso amare.

Non odi tu Giovanna che si lagna?
T’aspetto a Yust. Vuo’ sotto il ciel di Spagna,
Perché la razza tua meco rimagna,
44Il mostruoso Escurïal murare. —

Poi tutt’e tre — Nel cuor tuo brabanzone
Il mezzogiorno ed il settentrïone
Saran con torbid’ impeti a tenzone,
48Per poi in calma livida fiaccare.

O primo ereditario imperatore,
O primo d’Eüropa accentratore,
Su ’l vecchio tempo che libero muore
52Vien’ la rete dinastica a gettare.

Su ’l nuovo tempo che libero nasce,
A cui Lutero dislaccia le fasce
E di midolla di pensier lo pasce,
56Vien’ la rete ecclesiastica a gettare.

E tu, Margotta, cucitrice ardita,
Che in fretta meni su e giú le dita,
La camicia di Nesso è ancor finita?
60Presto! vogliam l’Europa imbavagliare. —