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LA MUSOGONIA 97

magini e di favole antiche; uno dei piú notevoli ritorni a quel mondo che, scomparso dalla vita, rimase eterno nell’arte». — Il metro è l’ottava rima, che fu usato per la narrazione fin dalla prima metà del secolo xiv, e che il Monti trattò con tanta finezza d’arte, quanta maggiore non ebbero l’Ariosto e il Tasso.

Cor di ferro ha nel petto, alma villana
     Chi fa de’ carmi alla bell’arte oltraggio,
     Arte figlia del cielo, arte sovrana,
     Voce di Giove e di sua mente raggio.
     O Muse, o sante dee, la vostra arcana
     Origine vo’ dir con pio linguaggio,
     Se mortal fantasía troppo non osa
     8Prendendo incarco1 di celeste cosa.
Ma come in pria v’invocherò? Tespíadi2
     Dovrò forse nomarvi o Aganippèe3?
     O titolo di caste Eliconíadi
     Piú vi diletta o di donzelle Ascrèe4?
     So che ninfe Castalie5 e Citeríadi
     Chiamarvi anco vi piace e Pegasèe6;
     E vostro sulle rive d’Ippocrene
     16Di Pïeridi7 è il nome e di Camene.
Qualunque suoni a voi piú dolce al core
     Di sí care memorie, a me venite;
     E qual fuvvi tra’ numi il genitore
     E qual la madre tra le dee mi dite:
     Ché ben privo è di senno e mentitore
     Chi di seme mortal vi stima uscite;
     Né Sicïon8 sue figlie or piú vi chiama,
     24Né d’Osiride serve invida fama.

N.B. Cfr. la nota d’introduzione. L’edizione del Curti è indicata con un C.; quella del Pirotta e Maspero con un P.; quelle del 1793, 1821 e 1826 con un ’93, un ’21 e un ’26.

6. Origine vuo’ dir (P.)

23-4. Né piú d’Osiri le donzelle han fama, Né piú sue figlie Sicïon vi chiama. (C. ’21).

  1. prendendo incarco: assumendo il grave impegno di dire. Si noti la contrapposizione di celeste cosa a mortal fantasia.
  2. Tespíadi: dalla città di Tespia in Beozia vicina al monte Elicona. Cfr. Ovidio Metam. V, 310.
  3. Aganippèe: dal fonte Aganippe su l’Elicona. Cfr. Ovidio Metam. v, 312.
  4. Ascrèe: cfr. la nota al v. 13, p. 40.
  5. Castalie: dalla fonte Castalia. Cfr. Ovidio Amor. I, xv, 36. — Citeriadi: dal monte Citerone. Cfr. Ovidio Metam. II, 223.
  6. Pegasèe: dal cavallo alato Pegaso, formatosi dal sangue di Medusa (cfr. Ovidio Metam. IV, 784), che con un calcio fece nascere su l’Elicona, oltre l’Aganippe, l’Ippocrene.
  7. Pieridi: dal Monte Pierio in Tessaglia, ove nacquero da Giove e da Mnemosine. Cfr. Virgilio Ecl. VIII, 63. — Camene (forse da canere): che cantano. Cfr. Orazio Carm. sec., 62.
  8. Né Sicïon: «Varia nelle favole è l’origine, come il numero delle Muse. I Sicionesi ne adoravano da principio tre solamente, e sant’Agostino, bib. I, 2, De doctr. christ., illustrando un