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CANTO SECONDO 149

     Brescia, sdegnosa d’ogni vil pensiero.
Né d’onorati spirti inaridita
     215In Emilia pur anco è la semenza;
     Sterpane i bronchi, e la vedrai fiorita.
Molti iniqui fur posti in eminenza,
     E il saran altri ancor: ma chi gli estolle
     Forse è quei che vede oltre all’apparenza?
220Mira l’astro del dí1. Siccome volle
     Il suo fattore, ei brilla, e solve il germe
     Or salubre, or maligno entro le zolle.
Su le sane sostanze e su le inferme
     Benefico del par gli sguardi abbassa;
     225E s’uno al fior dà vita e l’altro al verme,
Ciò vien dal seme che la terrea massa
     Diverso gli appresenta: egli sublime
     E discolpato2 lo feconda e passa.
Or procede alle tue dimande prime
     230La mia risposta. Di saper ti giova
     Se fia scevra d’affanno e senza crime3
La nuova libertade, o se per prova
     Sotto il sacro suo manto un’altra volta
     Rapina, insulto e tirannia si cova.
235Dirò verace. E dir volea4: ma tolta
     Da portentosa visïon gli fue
     La voce che dal labbro uscía già sciolta.
Il trono apparve dell’Eterno; e due
     Gli erano al fianco cherubin sospesi
     240Su le penne, già pronti a calar giue.
L’uno in sembianti di pietade accesi;
     Sí terribile l’altro alla figura,
     Che n’eran gli astri di spavento offesi.
Verde qual pruna non ancor matura
     245Cinge il primo la stola, e qual di cigno
     Apre la piuma biancheggiante e pura.
Ondeggiavano all’altro di sanguigno
     Color le vestimenta, e tinto avea

    Brescia rimase soggetta alla repubblica di Venezia fino al 1796, in cui parecchi nobili e cittadini si ribellarono all'antico governo: sì che fu da Napoleone unita, come Bergamo, alla Cisalpina.

  1. 220. Mira ecc.: Con questa similitudine esplica il concetto anteriore: chi, fermandosi allo apparenze, elesse alle cariche dello stato molti cattivi in mezzo a’ buoni, operò come il sole, che non ha colpa se, abbassando gli stessi sguardi su le sostanze buone e cattive, fa nascere qua il fiore, là il verme. La colpa è nella cattiva disposizione della materia a ricevere il raggio fecondatore; come fu nella cattiva disposizione dell’uomo, in apparenza onesto, ma, in fatto, malvagio, ad essere posto in eminenza.
  2. 228. discolpato: senza colpa.
  3. 231. crime: colpa (lat.).
  4. 235. E dir volea ecc.: Assomiglia a quel di Dante (Inf. xxiii, 109): «Io cominciai: O