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44 ALLA MARCH. MALASPINA DELLA BASTIA

     85Scaturite del ver, vince a l’antico.
     Perocché, duce ed auspice Fernando1,
     D’un Pericle novel2 l’opra e il consiglio,
     E la beltate, l’eloquenza, il senno
     D’un’Aspasia miglior3, scïenze ed arti,
     90Che le città fan belle e chiari i regni,
     Suscitando, allegrar Febo e Sofia4.
     Tu fulgid’astro dell’ausonio cielo,
     Pieno d’alto saver, splendesti allora,
     Dotto Paciaudi5 mio; nome che dolce
     95Nell’anima mi suona, e sempre acerba,
     Cosí piacque agli dei, sempre onorata
     Rimembranza sarammi. Ombra diletta
     Che sei sovente di mie notti il sogno,
     E pietosa a posarti in su la sponda
     100Vieni del letto ov’io sospiro, e vedi
     Di che lagrime amare io pianga ancora
     La tua partita; se laggiú ne’ campi
     Del pacifico Eliso6, ove tranquillo
     Godi il piacer della seconda vita,
     105Se colà giunge il mio pregar, né troppo
     S’alza su l’ali il buon desío7, Torquato
     Per me saluta, e digli il lungo amore
     Con che sculsi per lui questa novella
     Di tipi leggiadria8; digli in che scelte
     110Forme piú care al cupid’occhio offerti
     I lai del suo pastor9 fan dolce invito;
     Digli il bel nome10 che gli adorna, e cresce
     Alle carte splendor. Certo di gioia


90-91. Trassero in luce e di non vani onori Giovando, rallegrâr Febo e Sofia.
93. Pieno d’alto saver, tu vi splendesti,
105-114. Se colà giunge il mio pregar, Torquato Per me saluta, e avvisalo con quanto Leggiadri tipi di mia mano sculti In candido volume al cupid’occhio I lai del suo pastor fan nuovo invito; Qual nome accresce ai fogli onor. Di gioia Certo al buon vate rideran le luci,

    dagli eterni fonti... del ver: dalle dottrine del Cristianesimo.

  1. 86. duce ecc.: cfr. la nota d’introd. e Albic. op. e loc. cit.
  2. 87. Pericle novel: è, certamente, il Du-Tillot.
  3. 89. Aspasia miglior: la Malaspina. Non è dubbio si debba intender cosi, dopo quel ch’è detto nella nota d’int.
  4. 91. Febo e Sofia: la poesia e la scienza.
  5. 94. Paciaudi: Paolo Maria Paciaudi, nato in Torino il 23 nov. 1710 e morto in Parma il 1 febb. 1785, teatino, che fu, si può dire, il fondatore della biblioteca ducale di quella città. Scrisse varie opere dottissime in latino e in italiano, tra le quali i Monumenta peloponnesiaca (Roma, 1761, vol. 2) e le Memorie de’ gran maestri dell’ordine gerosolimitano (Parma, 1760, voi. 3), incomplete.
  6. 103. Eliso: cfr. la nota al v. 153, p. 8.
  7. 105. né troppo ecc.: né troppo ardire è il mio.
  8. 107. e digli ecc.: Cfr. la nota d’intr.
  9. 111. del suo pastor: di Aminta.
  10. 112. il bel nome: quello di .Anna.