Oh Reggia, oh mura di piacer ricetto
Di gloria un dì, come di lutto or siete
18E di spavento ahi lagrimoso obbietto!
Ma dove o carmi miei che amar dovete
D’umili canne il suon, dove sì audace
21Per sentiero non vostro il vol stendete?
Ah che in queste ov’io seggio, e dove tace
Ogni strepito d’armi, apriche rive
24Miti accenti sol chiede amica pace;
E in dolce ozio tranquillo imbelli e schive
Sempre abborriro il marzïal furore
27Di pace amanti le Castalie Dive.
Poichè d’ira fremendo e di dolore
Coll’Egizia Regina il Nil raccolse
30Nel ceruleo suo sen le frante prore,
E poichè Augusto vincitor si sciolse
Dall’aspro usbergo, e il non più dubbio Impero
33Con soavi a bear leggi si volse,
Nè più Bellona il sanguinoso e fiero
Suo flagello agitò, nè più le genti
36Impallidìr di trombe al suon guerriero,