Pagina:Poesie della contessa Paolina Secco-Suardo Grismondi tra le pastorelle arcadi Lesbia Cidonia, 1820.djvu/17

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secoli addietro, ma florida più che mai pe’ due genitori di Lei, onde potè dirsi averla in culla nodrita le stesse Muse. Caterina de’ Terzi sua madre era coltissima dama, scrivea con somma eleganza, sapea la Storia la Geografia, rendea conto dell’opere più famose de’ celebri viaggiatori, de’ quali facea le delizie sue non men che quelle de’ suoi sceltissimi amici. Tal genio può dirsi nato dall’amor conjugale avendo il conte Bartolomeo non sol prontissimo ingegno da lunghi studj nodrito, nell’arricchita per lui biblioteca domestica, ma viaggiato eziandio non pur per l’Europa, ma sino in Costantinopoli, d’onde volea scorrere l’Asia col celebre cavaliere Sagramoso, di cui scrisse la vita l’egregio Bertola, se da infermità non fosse stato impedito.

Se alcun teme d’esser troppo credulo immaginando la trasfusion de’ talenti, dell’indole, de’ genj pel sangue, almen dovrà credere al potere non dubbio dell’educazione, per cui non solo i precetti, ma più ancora gli esempj formano i figli rassomiglianti ai genitori. E chi più di Paolina dovette sentirne la forza, e l’influsso