Pagina:Poesie della contessa Paolina Secco-Suardo Grismondi tra le pastorelle arcadi Lesbia Cidonia, 1820.djvu/174

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     Me stessa, oh Dio! col tuo fuggir lasciasti
     70A timor mille in preda, e già mi sembra
     Veder d’intorno infurïar la schiera
     De’ crudeli malor, che sì spietata
     Guerra mi fero, e de’ miei giorni forse,
     Se tu non eri, avrian troncato il corso.
     75Ah! perchè, lassa, a la tua tomba intorno
     Pianger mi lice sol, nè intesser posso,
     Quai vorrebbe il mio cuor, robusti carmi,
     Che sien degni di te, carmi cui dato
     Fosse anche a le più tarde età lontane
     80Narrar quant’io ti amai, quant’io ti debbo,
     Sicchè più bello ognor viva il tuo Nome
     Del tempo vincitor, e de la morte.