Tutto si giaccia in una eterna notte 45Che l’alma mia ti lasci, o che infedele
Il mio pensiere, il guardo mio ti fugga.
Alle promesse, Amor, leggiadri Amori
De’ baci unite il pegno, e degli amplessi
Il vivo foco, e i più teneri sensi 50Del mio cor degni, e di colei che adoro»
Di vaghi fiori le fregiate il crine,
Come di ornarsi a lei piacque talora.
Ben mi rimembra, e i fior più vaghi il vanto
Perdean vicini al suo gentil sembiante; 55Ornate pure, ornate il bianco seno,
Ma le mie forme a tale ufficio intesi
Serbate ognor. Spiegate il voi, partite....
Ah! di me spesso le ridite il nome.