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ADDIO ALLE MUSE


Itene lungi o Muse; a che mi giova
     Il favor vostro, se ognor stanimi al fianco
     Funesta turba di malor crudeli
     Che di me fanno, ahi lassa! orrido strazio?
     5Itene lungi o Muse, i vostri carmi
     Mal ponno risonar su queste labbra
     Solo a sospir da lungo tempo usate,
     Ed a lamenti ond’ho già stanchi i Numi.
     Gli studj vostri di seguir mi vieta
     10Medic’arte severa, ed a’ spiacenti
     Farmachi, e a succhi ingrati han cesso il loco
     I sacri a voi, e già dolce mia cura,
     Aurei dotti volumi; a me d’appresso
     Ne’ di Bice il cantor, nè quel di Laura
     15Non veggio più, ne di Ferrara il cigno,
     Nè il chiaro vate ond’anche eterno vive
     Il pio Goffredo, e per cui vanta anch’essa
     La mia Patria il suo Maro al par di Manto.