Pagina:Poesie della contessa Paolina Secco-Suardo Grismondi tra le pastorelle arcadi Lesbia Cidonia, 1820.djvu/23

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Lesbia, nome seco portato ad onor dell’Arcadia per lui superba, ed a pastoral vezzo poetico usa tra quelle pompe non pastorali, a questo Lesbia abbandonossi co’ più chiari spiriti conversando, che ne ammiravan l’ingegno, la grazia, il discorso vivace, e colto non indifferenti alla persona, ed al viso, che senz’essi avvedersene, e senza volerlo essa, trasmutava anche i filosofi in adoratori, ed amanti della nuova Minerva in figura di Venere lor presentatasi.

Più tempo richiederebbe il commemorar minutamente quell’epoca sì gloriosa per Lei, per la sua patria, per l’Italia; facendo a Lei tributarj non sol di lodi? e d’affetti, ma ancor di poesie que’ celebri Autori di belle e dotte opere, i quali sdegnavan per poco ogni straniera letteratura, e dall’alto di loro accademie famose appena degnavan d’un guardo i più dotti europei colà concorsi ad illuminarsi, e ad umiliarsi davanti a loro oracoli divinizzati dall’opinione predominante. Una donna italiana vendicò allora l’Europa traendo a venerarla que’ superbi dominatori d’ogni sapere, e talento, e