![]() |
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. | ![]() |
34 |
ALLO STESSO
SONETTO
Se dolci carmi un dì furori possenti
Le tigri, e gli orsi a disarmar d’ogn’ira,
E i tronchi e i sassi ad ascoltare intenti
Corsero il suon d’una maestra lira,
Deh tu, spirto gentile, a cui gli accenti
Apollo stesso dal Parnaso inspira,
Tu che sì esperto l’auree corde tenti
Che ogni Ninfa e Pastor t’ama e t’ammira,
Deh per pietà de’ crudi affanni miei
Un sol momento a me presta la cetra
Sì dolcemente a risonare avvezza.
Allor cangiarsi il cor, lassa, vedrei
Di lui che più di sorda alpestre pietra
Fermo e crudele il pianto mio disprezza.