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AL

PASSAGGIO DELL’ALPI


SONETTO


Sembran da lungi questi monti un folle
     Stuol di Giganti al ciel pronti a far guerra,
     E tanto il capo loro alto si estolle
     Quanto il regno di Stige entra sotterra;

Qui Febo indarno appar che render molle
     Mai non può il ghiaccio che circonda, e serra
     Le alpestri roccie, onde le nubi attolle
     Eolo, e i suoi venti, e i turbini disserra.

Qui il misero alpigian le sue fatiche
     Piange deluse, nè mai giunge raggio
     Di Sole estivo a maturar le spiche;

Un muto orror qui regna, e sol pel cieco
     Sen delle valli s’aprono il viaggio
     Gonfi torrenti che mugghiar fan l’Eco.