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GIUNTA IN PARIGI
SONETTO
Città regal che fosti ognor de’ miei
Desir, benchè da lungi, amato obbietto,
Per cui lieta varcai l’Alpi, e il diletto
Italo cielo abbandonar potei;
Città che de’ più chiari ingegni sei,
E delle grazie, e degli amor ricetto,
Oh quanto volontieri un inno eletto
Qui della Senna in riva or ti offrirei?
Ma se per celebrarti io sciorrò l’ali
A’ rozzi versi miei, certo n’avranno
Ira e dispetto i tuoi Vati immortali.
Essi che cinta l’onorata chioma
De’ più bei lauri ascrei cantando or fanno
Risorgere in te sola Atene, e Roma.