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Venne alla selva bruna:
Quivi erra il Trovator,
Fuggendo ogni chiaror
44Fuor che la luna.
La guancia sua sì bella
Più non somiglia un fior;
La voce del cantor
48Non è più quella.
GIULIA
romanza
La legge è bandita; la squilla s’è intesa.
È il dì dei coscritti. — Venuti alla chiesa,
Fan cerchio, ed un’urna sta in mezzo di lor.
Son sette i garzoni richiesti al comune;
5Son poste nell’urna le sette fortune;
Ciascun vi s’accosta col tremito in cor. —
Ma tutti d’Italia non son cittadini?
Perchè, se il nemico minaccia ai confini,
Non vanno bramosi la patria a salvar?
10Non è più la patria che all’armi li appella:
Son servi a una gente di strania favella,
Sottesso le verghe chiamati a stentar.
Che vuol questa turba nel tempio sì spessa?
Quest’altra che anela, che all’atrio fa pressa
15Dolente che l’occhio più lunge non va?
Vuol forse i fratelli strappar dal periglio?
Ai brandi, alle ronche dar tutti di piglio?
Scacciar lo straniero? gridar libertà?