Pagina:Poesie greche.djvu/72

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Nè vide il talamo
  Più il sol secondo,
  Tanta ebbe possa
  L’odio profondo.


44. Di Anite.

Questi vivendo era Manete: or, morto,
  Minor possa non ha di Dario il grande.

45. D’ignoto.

D’Achemenide campo, or di Filippo
  Andrò di nuovo d’una mano ad altra,
  Quegli credeva avermi, e questi il crede
  Di veruno son io, ma della sorte!

46. D’ignoto.

Come leon, con invincibil lena
  Tu soffrirai ogni insoffribil cosa:
  Niun reo fuggì la meritata pena.

47. Di Agazia 1.

La morte a che temete,
  Che apporta la quïete,
  Che tronca i morbi e il duol di povertà?
Sola fra tante pene
  Solo una volta viene,
  Nè mai mortal due volte addosso l’ha.


  1. Fiorì nel VI secolo dopo Cristo.