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III.

Ogni opra poni a pingue campo intorno:
     Dicon che d’Amaltea fu questo il corno.


IV. 1

.      .      .      .      .      .      .      .      
     Dio prima, e poscia i genitori onora.
     A ognun dà il giusto, e mai favor non entri
     Nel tuo giudizio. Povertà deporre
     Per l’ingiusto non dèi, nè giudicare
     Dal volto, chè se mal giudicherai
     Giudicherà te poscia Dio. Fallace
     Testimonianza fuggi, e parla il giusto.
     Casto ti serba, e sii fedele in tutto.
     Fa con misura il giusto: in tutto è buono
     Tener modo. Da parte la bilancia
     Tu non tirar, ma la conserva pari.
     Non spergiurare inconscio, nè volente.
     L'eterno Dio qual che spergiuri abborre.
     Non rapir semi; ha biasmo chi li toglie.
     Dà mercede a quei ch’opra, il poverello
     Non calpestar: mente alla lingua poni,
     Occulta la parola entro al pensiero,
     L’ingiusto fuggi, e l’impedisci altrui.
     Dà tosto al mendicante, e non protrarre.


  1. Questo è parte d’un poema monitorio non autentico.