Tu mel dicevi un giorno, ed io superbo
Crederlo non potea! Tu mel dicevi:
« Dio non si mostra a sua fattura acerbo, 92Se non perchè l’amata a lui s’elèvi ».
Non tutte sue fatture hann’uopo eguale
Di venir da procella aspra battute,
Ma tai ve n’ha che senza orrendo strale 96In fiacca letargìa sarian cadute.
Nondimen di mia forza ancor non posso,
No, glorïarmi, e spesse volte ancora
Son da tristezza e da pietà commosso, 100E con suoi lumi Iddio non mi ristora.
In quell’ore fantastiche di pena
Godo passar dinanzi alle tue porte,
E il core allor secreto pianto sfrena, 104Inconsolabil di tua infausta morte.
Ma poi le tue sentenze generose
Mi tornan nella mente, e il tuo sorriso;
E m’inondano il sen dolcezze ascose, 108Ed anelo abbracciarti in Paradiso.