Pagina:Poesie inedite di Silvio Pellico I.djvu/252

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Deh, ci ottieni ogni don, ma più virtute
     Di fraterna concordia e d’intelletto!
     Qui l’alme vili sien di gloria mute,
     36Qui del bello e del ver splenda l’affetto!
     Qui insidie di stranier non sien tessute,
     Qui sia armonia di Prence e di soggetto!
     Qui in pace o in guerra, in giubilo od in pianto
     40Stiane Maria sospitatrice accanto!

Tu, dopo il Dio che s’umanò in tuo seno,
     Sei l’Ente più benefico del mondo;
     La nobil Eva in cui non fu veleno;
     44La vincitrice dello spirto immondo;
     L’umano cor che al divin Rege appieno
     Gradì, perchè in amar fu il più profondo:
     Tu sei la donna in sua perfetta altezza;
     48Degli Angioli e di Dio sei l’allegrezza!

Invan sonò in più secoli, ed invano
     Sonerà ancor di cieche menti il riso,
     Che il bel culto a Maria chiamano insano:
     52Noi la Donna onoriam del Paradiso;
     Noi giubiliam che il Reggitor sovrano
     Volgane, in braccio a lei, clemente viso;
     Noi sentiamo l’incanto celestiale
     56D’aver madre una madre al Dio immortale!