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Pagina:Poesie inedite di Silvio Pellico I.djvu/55

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( 53 )

L’ombra del tempio al giovinetto è invito
     A pensieri gentili ed elevati:
     Tacite preci, canto, augusto rito,
     200Tutto ivi il trae da’ ciechi impeti usati;
     Tutto l’inizia a pregiar l’uom, munito
     Di ragione e d’affetti alti ispirati;
     Santa filosofia quivi il matura
     204Sì che in terra egli stampi orma secura.
   
Che se ignobile in terra orma sovente
     Stampa il mortal che pio fu giovanetto,
     Non è già perchè sia guida impotente
     208Religïone a obbedïente petto,
     Ma perchè alla celeste Conducente
     Sveltosi l’uom, s’affida a novo affetto,
     E segue il proprio orgoglio e i vili esempi,
     212E teme la beffarda ira degli empi.
   
Oh come lor beffarda ira scagliata
     Contro gli altari l’alma mia percosse!
     Ed, ahi! la prima voce scellerata,
     216Che da innocente fede mi rimosse,
     Uscì da tal, che, dopo aver sacrata
     Sua vita al tempio, il divin giogo scosse!
     Quanto è alta luce pio, ver Sacerdote,
     220Tant’è funesto mastro ogni Iscariote!