Ed ecco, il piede innoltran per la scesa
Giovani donne, e nel tugurio resta 216L’avola antica alle faccende intesa.
Ed il sacro Pastor move la festa,
Guidando i parrocchiani in mezzo ai prati, 219E in mezzo a’ campi e in mezzo alla foresta.
Mirano con dolcezza i germogliati
Frutti di quel terreno, e pel ricolto 222Litanïando invocano i Bëati;
E il passegger da lunge dando ascolto
Alla rustica prece, si commove, 225Ed anch’egli a pregar sentesi volto,
E forse da mal opra indi si move.
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Udran certo la prece devota
I Bëati che sono appo Dio;
L’udrà l’Angel del bosco e del rio, 230L’udrà l’Angel del monte e del pïan;
E le debili umane parole
Commutando in concento divino,
Le alzeran fino all’Unico-Trino, 234E felice la messe otterran.