Dell’armi de’ Visconti a lor salvezza, 365Esultan gli ascoltanti e mandan plauso.
Al declinar di quell’orribil notte
Ugo nella invadente oste arrivava
Con Eleardo, e trassero al cospetto
Del regio siniscalco e di Manfredo. 370Alzò Manfredo un grido di contento
All’apparir del vecchio, ed a Bertrando
Lo presentò dicendo: — O sir del Balzo,
Eccoti di Staffarda il presul santo,
Colui, che per bell’opre onnipossente 375Fama sul popol di Saluzzo ottenne!
Il cor certo gli splende a questa aurora
D’un avvenir pe’ nostri patrii lidi
Più glorïoso e fortunato e giusto.
Avvicinossi ad Ugo il siniscalco, 380E celando nell’alma dispettosa
Il disamore e il tedio, un reverente
Foggiò sorriso, e disse: — Anco il monarca
Serba di te memoria, o illustre padre,
E qui trionfo, non dall’arme tanto, 385Che ben darglielo ponno, egli desìa,
Quanto dall’opra del tuo amico senno.
Indi Manfredo ripigliò i motivi
A spiegar della guerra, annoverando